LA PASKEDINA 2022 #15: Il Lungo addio, lo spirito del campionato e l’alternanza delle stagioni

by Simone Paschetto
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“La sola cosa che dura tutta la vita è la vita, il resto è precario, instabile e fugace”



(Josè Saramago)



C’è una cosa che durante la mia esperienza sui campi, specie con il passare delle stagioni, mi ha colpito sempre più. E’ l’alternanza delle due stagioni, quella della Luce e quella del Buio. 4 mesi di luce, la Regular Season e 8 mesi di buio, la Off season.
Speranze e fatica maturate al freddo, correndo su campi ghiacciati a Novembre, bruciavano rapidamente sotto il sole di Giugno. La cosa diveniva ancora più cinica e spietata nei playoff.
Il Venerdì prima della partita sei insieme ai tuoi compagni, tutti belli carichi, concentrati, con i propri sogni e le proprie aspettative costruite in mesi di allenamento e 24 ore dopo potrebbe essere tutto finito, con il Sole destinato a tramontare per 8 mesi.
Il Venerdì ti alleni e non sai se il Martedì successivo starai preparando la partita più importante della vita o se starai riponendo il borsone per chissà quanto tempo.

Arriva improvviso anche il momento dell’ultima Paskedina della stagione. E anche in questo caso, c’è un’ultima volta.
Siamo alle soglie della fine del Lungo Addio dei Seamen al campionato italiano.
Senza accorgermene sono arrivato a scriverne per l’ultima volta, non manca molto e toglieranno l’ancora, dispiegheranno le vele e salperanno, alla conquista di Nuovi Mondi.
Quello del football italiano sta per cambiare, forse in maniera radicale e imprevedibile, ma al momento tutto sembra assolutamente normale.

Siamo alle semifinali e non vediamo grandi sorprese. 
Grazie al 2 su 2 delle Wild card, la Paskedina è a 29 su 38. 
Con un po’ di fortuna chiudiamo al 77.5%, altrimenti sarà 75%, non il massimo, ma pur sempre un buon risultato. Di fare 0 su 2 non lo prendo nemmeno in considerazione, ma non per cattiveria, come vedremo dopo, nessuno ha preso in considerazione questa possibilità.
Wild Card che, con tutto il rispetto, sarebbe meglio se non ci fossero state. Non hanno aggiunto nulla alla stagione. 
I Warriors dovranno ripensare al proprio campionato e farlo meglio di come abbiano fatto in passato. 
Dei Vipers ha detto tutto Coach Gis a fine partita, risultato da incorniciare per la storia dei Vipers, ma si poteva fare e meglio e bisognerà capire cosa sia successo, i Vipers hanno smesso di vincere ad Aprile, inanellando poi 5 sconfitte consecutive.
Nel football del futuro, senza Seamen, entrambe potrebbero aver qualcosa da dire, ma per farlo dovranno impegnarsi di più e meglio di come abbiano fatto.
In tema di saluti, schiacciate play per l’ultima volta

 

Pronostici:

PANTHERS-GUELFI


“Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: “Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene.” Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.”

Così raccontava Said all’inizio de “L’Odio” di Mathieu Kassovitz. 

Sabato a Parma c’è il punto di caduta del campionato. Quello che tutti sapevamo sarebbe arrivato, la semifinale che avrebbe messo di fronte due delle tre contendenti al titolo, che tendenzialmente erano Panthers, Seamen e I Guelfi.

L’opportunità di cambiare qualcosa rispetto ai rapporti di forza degli ultimi anni è tutta qui. 

Non molto in realtà e infatti la possibilità di ritrovarci con lo stesso Italian Bowl di sempre, l’ennesimo Seamen-Panthers, il quinto in dieci anni, è assai concreta. Rispetto alle premesse e alle promesse di un campionato più combattuto e incerto che mai, bisogna ammettere che non sia un gran che.
Seamen e Panthers si spartiscono gli scudetti dal 2010, con la sola eccezione del titolo dei Rhinos nel 2016, guidati da Ault. L’ultima squadra ad aver provato a spezzare il duopolio furono proprio I Guelfi nel 2019. I Guelfi di Briles.

Torniamo per un momento alla prima giornata di questo campionato, a quel 24-21 con cui i Panthers sconfissero I Guelfi. Vittoria di Parma con FG di Felli dalle 44 yds a 43 secondi dalla fine, in stile NFL (o ELF?).

La prima giornata vive sempre dell’influenza della stagione precedente, almeno nelle attese, e noi scoprivamo dei Guelfi in grado di mettere in crisi i Campioni d’Italia, ma quel giorno Art Briles non consumava suole e corde vocali sulla sideline viola. 

Da quando è tornato i Guelfi hanno ulteriormente accelerato, arrivando a dare del tu anche agli apparentemente inarrivabili Seamen. 

L’arrivo del “Mago di Rule” è stato essenziale per la credibilità dei Guelfi come candidati al titolo, riuscendo a dare senso a tutto un progetto. E’ riuscito a inquadrare Fimiani e a farlo funzionare da Fimiani.

Con lo sviluppo del campionato, inoltre, abbiamo capito che Parma è in qualche modo “contendibile”, non ha particolarmente impressionato, se consideriamo il tricolore sul petto e il roster notevolmente arricchito in preseason. 

Attenzione a non interpretare male le parole. Parma è molto forte e rimane una seria candidata al titolo, con un roster tra i migliori visti negli ultimi anni, ma ci sono diversi punti interrogativi. I molti inserimenti non sembrano aver apportato quanto ci si aspettava, Bolles è incostante, Diaco e Alinovi hanno avuto diversi problemi fisici, tanto da dover richiamare di corsa Finadri, mentre il gioco di corsa risente pesantemente della mancanza di Malpeli. Di più, Mattioli lo scorso anno è stato praticamente perfetto, mentre quest’anno sembra aver perso il tocco magico.

Questa semifinale sarà potenzialmente bella come un Italian Bowl. 

E’ una partita assolutamente aperta e si giocherà anche di sera, per fortuna. Massima solidarietà ai Panthers di Parma, vittime della politica peggiore. Dover emigrare a Reggio, non deve essere semplice per un Parmigiano, ma il Torelli sarà uno scenario adeguato in ogni caso.

Tocca quindi fare un pronostico per questa partita.

Firenze ha, attivamente e passivamente, accorciato, se non annullato, la distanza con i Panthers. 

Il roster dei Panthers, per quanto più profondo e completo, non ha fatto la differenza come ci si aspettava. La differenza allora, nella partita singola la dovrebbero fare i Coach. Mattioli è bravissimo, Briles è un mago, nel senso che usa dei trucchi, gioca con il gioco, fa sembrare le cose diverse da come sono.

Ha usato i suoi trucchi anche per far sembrare I Guelfi meglio di quanto non siano in realtà?

E’ possibile, anche probabile, ma io credo che lo Spirito del Campionato voglia lasciarci il dubbio fino all’ultimo e per questo concederà un’altra chanche ai Guelfi.


SEAMEN-DOLPHINS


Anche in questo caso, per pronosticare questa partita, bisogna tornare indietro nel tempo, non a inizio campionato, ma a esattamente un anno fa, precisamente all’ultima giornata della regular season 2021, 
era il 19 Giugno al Vigorelli, risultato finale Seamen 42 Dolphins 0.

Di quella partita se ne parlò e ne parlò anche la Paskedina. I Dolphins chiusero, male, una stagione discreta. Una squadra giovane, un po’ leggera (da cui il nomignolo di “Secchi”), un roster corto e senza fronzoli, ma nell’insieme una squadra tignosa e ammirevole, gestita molto bene da un Coach italiano, Rotelli Sr., non adeguatamente riconosciuto. 

Quei Dolphins festeggiarono la sconfitta attirandosi più di una critica, eppure, come scrissi, ne avevano ragione. Quei Dolphins sapevano di aver appena piantato dei semi destinati a fruttare.

Un anno dopo, eccoli in semifinale.

Non mi illudo, il pronostico, lo dico subito, è tutto per i Seamen. Ma i Dolphins possono andare a Milano senza troppi complessi, a far vedere del buon football, a giocarsela senza troppi pensieri, intanto sono in semifinale, un passo alla volta.

Il pronostico è per i Seamen perché quello che abbiamo visto sino ad oggi è anche troppo. Una squadra in grado di dominare per un decennio, attraversando almeno due ricambi generazionali, perdendo pochissimi colpi per strada, in grado di stabilire uno standard di eccellenza trasversale a ogni tipo di categoria e di football. I Seamen sono arrivati ai confini del nostro sistema solare e si apprestano ad attraversare la Nube di Oort. Dagli Oceani della Terra, allo spazio profondo. Merito di una serie di condottieri da Epica della navigazione, Il Grandammiraglio Mutti, l’Ammiraglio Pokorny e il Commodoro Zaharadka. 

Pronti dunque al Grande Balzo in Avanti, a piantare la bandiera in terre a noi sconosciute, se nel viaggio verso l’Europa il Vascello Blue Navy naufragasse al Vigorelli, il disastro Titanic in confronto sarebbe paragonabile al Varo della Motonave della Megaditta.

Nessuno ha preso in considerazione, seriamente, questo scenario. Poi, per carità, lo sport è sport, ma dovendo pronosticare, la scelta è abbastanza facile.


E’ finita. Ultima Puntata della Quinta Stagione della Paskedina. 

Non è stato semplice, non lo è mai stato, ma è stato divertente e non era scontato.

Cosa riservi il futuro è incerto, nel presente, certo, per una volta vorrei poter ringraziare le centinaia di lettori, più o meno attenti, più o meno critici, più o meno noti. 

Alla fine lo facciamo perché lo abbiamo a cuore e perché tutto ciò di cui non parliamo o su cui non ragioniamo, in buona misura è come non esistesse.

“Ognuno sta solo sul cuore della terra
Trafitto da un raggio di sole:
Ed è subito sera”

Salvatore Quasimodo

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