LA PASKEDINA 2021 #7

by Simone Paschetto
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Devo arrendermi all’evidenza, nessuna Paskedina potrà mai raggiungere i picchi lirici, la profondità esistenziale, la tensione mistica, il livello delle citazioni e la profondità della competenza di un Ten Points Lead qualsiasi.

Voglio dire, avete letto l’ultima? Io ho dovuto fare un bagno di umiltà e un’esegesi del testo attenta e profonda come non mi accadeva di tempi del liceo quando studiavamo Omero nella traduzione di Monti, ma anche così, vi sono misteri destinati a rimanere tali.



Non è invece un mistero che anche questa settimana, o meglio, quella appena trascorsa, la Paskedina abbia trionfato, con un nuovo e scintillante 3 su 3 che ha solo parzialmente addolcito un sabato sera calcistico dal sapore di furto, as usual, quando ti misuri con certa gente. Ma Torino che è una città così maledettamente rinunciataria e poco orgogliosa, ma proprio sulla squadra di calcio doveva puntare? 

Amen, per fortuna io non mi adeguo.

Il 3 su 3 porta il totale a 14 su 18….a occhio direi una buona percentuale, oltre il 75%.

Non dovendo additare dei colpevoli per i miei errori, posso concedermi un’analisi pacata della giornata trascorsa. 

Si inizia più tardi del solito, ma si parte bene, la partita più complessa da pronosticare è anche la prima, viatico, appunto, di una domenica tranquilla e riparatrice. Va bene ai Warriors, come risultato, ma il gioco offensivo è ai limiti del sopportabile, veramente privo di fantasia e capacità di emozionare oltre che poco concludente. Va bene che i Dolphins sono una squadra molto giovane e, come tale, ancora leggera e inesperta, perché se non fosse stato per il fumble di Dyrendhal, magari sarei qui a lanciare maledizioni.

Poco importa, Bologna doveva vincere e l’ha fatto, ora deve solo capire come sia stato possibile e cercare di replicare quella formula magica, auguri.
La parte domenicale della Paskedina, invece, inizia anche troppo presto e mi coglie tra battuta al coltello e agnolotti. Un buon bicchiere di Cote du Rhone e dò un’occhiata, lo streaming faticoso da seguire e il punteggio saldamente a favore dei Panthers mi fanno rimandare l’appuntamento al momento del San Simone. In realtà me ne scordo e rientro solo in tempo per il fischio finale, meno male perché i Ducks nel frattempo si erano svegliati, accennando una rimonta che hanno dimostrato essere nelle loro corde.

Panthers superiori, ma anche loro molto distratti in difesa, va bene che a momento lo sono tutti, ma questo punto debole potrebbe far male in un futuro prossimo. Resta da registrare, ma lo ha già fatto il solito Mirenda, l’immensità di Simone Alinovi.



Ciò che non mi dimentico di fare, col San Simone in mano, è collegarmi con Milano.

Avevo pronosticato vittoria Guelfi e partita combattuta ed è stata vittoria Guelfi e partita combattuta…per un quarto e qualcosa, poi i Rhinos sono scomparsi ed è iniziato il Guelfi Show.

69 punti i Rhinos non li avevano mai presi, nemmeno nella Winter League del 1995, quando gli Old Blacks Torino si fermarono a 67.

Tutte le attenuanti del caso, Pandemia e via dicendo, ma la squadra è chiaramente in difficoltà, troppo giovane e troppo dipendente dai due import eccezionali, Rescigno e Sharsh, e domenica non sono bastati nemmeno loro.

Per i Rhinos vale lo stesso discorso già fatto per i Warriors, due realtà come queste sono fondamentali per il football, ma sembrano destinate ad un eterno ritorno. Siccome sono parte del nostro DNA e della nostra identità, ci servono, senza saremmo più poveri e meno genuini. Auguro loro di ritrovare la formula vincente.
Dei Guelfi invece sono da dire due cose, la prima è che hanno un coach che sa correre ai ripari e sa farlo molto bene, la seconda riguarda Fimiani, al netto del cuore di mamma Barbara e delle provocazioni di Carletto Focused. Che Andrea sia un talento è assodato, ma è giovanissimo e, almeno quanto a Prima Divisione, ancora parzialmente inesperto avendo giocato un paio di stagioni nei Lions meno competitivi degli ultimi 30 anni. Giocare in una pretendente al titolo è molto più oneroso e affidargli le chiavi di un attacco così complesso è controproducente, infatti contro i Rhinos è bastato dargli una valvola di sfogo in più in Redfield (notevolmente meglio come WR che come DB) per far sbocciare una prestazione da annali del football.
Detto quindi della sesta giornata, passiamo a pronosticare la settima.

Pronostici:

DOLPHINS-GUELFI

Come gira la ruota, anche solo tre anni fa il pronostico sarebbe stato chiuso in favore dei Dolphins, oggi, senza troppe sorprese, lo è a parti invertite.

Niente di personale, ma Ancona, come detto e ridetto, è squadra giovane, in ricostruzione, senza fronzoli, ma largamente incompleta. Firenze non è priva di difetti, ma molto più pesante e, davvero, ora non può più permettersi errori, un passo falso ad Ancona sarebbe davvero disastroso.

I Guelfi visti a Milano sono troppo per i Dolphins, ma devono rimanere concentrati e credo lo faranno.

WARRIORS-PANTHERS

Partita che in condizioni ideali potrebbe e dovrebbe regalare uno spettacolo meraviglioso, in campo e sugli spalti e invece non ci sarà pubblico e il divario sembra essere incolmabile. Non è tanto una questione di roster, anche Bologna ha qualità o di concentrazione, anche i Panthers hanno svarionato diverse volte, ma a livello di gestione della partita, siamo ad anni luce di distanza. L’attacco dei Warriors non ha brillato nemmeno ad Ancona e, sebbene la difesa dei Panthers non sia sembrata impenetrabile, non saprei come i bolognesi possano tenere il passo di Malpeli, Finadri, Hennesey, Pooda e Alinovi.

Certo, c’è aria di “derby” e questo potrebbe accorciare le distanza…ma fino a che punto?

E’ scontato, ma prevedo vittoria Panthers.

DUCKS-SEAMEN

Roma-Milano dovrebbe essere sempre una partita da tripla, ma dalle parti di Roma da troppo tempo manca un team veramente competitivo. I precedenti tra i due team sono abbastanza esaustivi: 59-25, 45-13, 51-0 e 38-0 e non credo che la tendenza possa cambiare questa settimana. Nessun demerito particolare dei romani, ma la differenza esiste ancora e sarebbe sciocco ignorarla, non è questa la partita e non è questo il momento in cui possa cambiare qualcosa.

I Seamen rientrano da una trasferta europea molto difficile, ma per quanto non siano la miglior versione dei Blue Navy vista sin’ora, nulla in Italia (e a dire il vero, pochissimi in Europa) è paragonabile ai Tirol Raiders, quindi è stato solo un brutto sogno ed è raro fare lo stesso incubo due notti di fila. Seamen.

Pronostici vidimati e sigillati, pronti alla prova del campo.

Un ultimo pensiero per la qualità dei giocatori italiani. Ormai tra Messico, Austria, Germania, CFL, NFL, ELF, College, High School, sono sempre di più i ragazzi italiani di altissimo livello, Fort, Ferrari, Alinovi, Baldonado, Vergani, Pircher, Tavecchio, Buah, Santagostino, Adduci e tanti altri che dimentico… inizia ad essere interessante pensare a un roster del Blue Team, ora manca solo il palcoscenico su cui andare in scena.

Sarebbero i Campionati Europei, ma torna il discorso della difficoltà di mettere insieme una ventina di federazioni europee, più attente a specchiarsi nei loro vizi piuttosto che far emergere le proprie virtù… ci vorrà del tempo, ma sono sicuro che qualcosa prima o poi cambierà, io le idee le ho e le metto a disposizione 😉

 

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