Qualsiasi giocatore di football americano presente in un qualsiasi angolo del mondo, darebbe una falange del dito mignolo per finire selezionato durante un draft NFL, davanti a tutte le telecamere d’America che trasmettono il suo faccione sorridente con tanto di cappello e jersey della nuova franchigia d’appartenenza.
Persino l’ultima scelta potrebbe andare bene, basta essere draftati per una squadra professionistica della lega più importante del mondo.
Forse arrivare ultimi per una volta non sarebbe poi cosi male, perché oltre alla notorietà di finire nell’NFL draft e di conseguenza firmare un contratto da professionista, finire all’ultima pick dell’ultimo round ti fa diventare come per magia un personaggio famoso, simpatico a tutti e molto fortunato.
Tutto d’un tratto il giocatore si trasforma da mister non considerato da nessuno a “mister irrilevant”, uno dei riconoscimenti più ambiti dell’ultima serata in diretta nazionale del draft NFL.
Mister irrilevante finisce alla ribalta di televisioni e giornali nel lontano draft 1976, quando un ex wide receiver della USC, l’università del sud della California, si inventa un premio che col tempo, da presa in giro diventerà “molto” ambito con tanto di trofeo al seguito.
Paul Thomas Salada appunto, si inventa questo finale di serata comico dove lui, inizialmente da Newport Beach CA, e in seguito direttamente sul palco del draft NFL (dal 2014 in poi, per non terminare la famosa tradizione, spetta alla figlia Melanie presentare il mister irrilevante di turno), presenta e premia l’ultima scelta delle franchigie, con tanto di jersey con al posto del cognome la scritta “mr irrilevant”.
Il primo ultimo degli ultimi, e la cosa vedrete non è scritta per caso o per simpatia, fu Kelvin Kirk, wide receiver proveniente dalla Dayton Flyers football, draftato appunto nel 1976 come 487esimo assoluto e quel draft viene ricordato come quello con più scelte nella storia della NFL, per questo Kirk il primo mister irrilevante viene anche ricordato come l’ultimo tra gli ultimi selezionati.
Da li in poi fu un successo a volte clamoroso, tanto che pochi anni dopo, nel 1979 ci fu la famosa battaglia per l’ultima scelta del draft 1979.
Data la tanta pubblicità che il premio di “mister irrilevant” portava a chi aveva l’ultima, e a questo punto fortunata scelta, i Rams e gli Steelers durante appunto l’ultimo draft degli anni 70 iniziarono il gioco quasi interminabile del passare la scelta alla prossima franchigia, cosa che si dilungò talmente tanto da dover far correre ai ripari la dirigenza NFL.
Fu istituita l’anno successivo la “Salada rule” nuova regola che consisteva nel divieto di “passare” la penultima scelta del draft corrente.
La franchigia fortunata che si accaparrava l’ambito “mister irrilevant”, vedeva il proprio giocatore portarsi a casa addirittura un trofeo vero e proprio, il poco famoso “Lowsman trophy”, un trofeo goliardico che richiamava il più famoso “Heisman trophy”, premio assegnato al miglior giocatore del college, con la differenza che il giocatore nel trofeo era stato scolpito nel tragico momento di un fumble, azione rovinosa per qualsiasi giocatore di football americano.
Dopo la cerimonia del trofeo assegnato, mentre gli altri giocatori in fretta e furia raggiungevano i loro nuovi facility per i primi contatti con la squadra che li aveva selezionati, “mister irrilevant” veniva ulteriormente omaggiato con una settimana premio, e dove di grazia?
Ovviamente a Newport beach, nel cuore della California del sud, con giornate dedicate interamente a lui, le quali comprendevano una giornata a Disneyland, una partecipazione ad una regata e un rilassante torneo di golf.
Non male arrivare ultimo vero?
In questa paradossale settimana da beato ultimo, parecchi nomi sono passati tra regate e collinette per il golf, tra i più famosi come non ricordare il kicker Ryan Succop, ancora presente sul gridiron con la jersey dei Tampa Bay Buccaneers, con i quali ha pure vinto il Superbowl LV insieme al GOAT, Tom Brady.
Draftato nel 2009, Succop nel primo anno da rookie, mentre veniva introdotto al professionismo tra una risata e l’altra sparava una percentuale di realizzati dell’86.2%, fantastico a dir poco.
Un altro “irrilevante” famoso è senz’altro Marty Moore, linebacker selezionato dai New England Patriots durante l’ultima serata del draft 1994, come 222esima scelta assoluta.
Marty diverrà il primo “mister irrilevant” a giocare un superbowl, il 26 gennaio 1997, perso contro i Green Bay Packers per 21-35.
Proprio quest’anno un altra favola degli ultimi arrivati si è compiuta nuovamente, tra la magia che solo il football americano sa regalare.
Selezionato come 262esimo assoluto dai San Francisco 49ers, Brock Purdy, quarteback proveniente da Iowa State, dopo il brutto infortunio capitato a Trey Lance e con Jimmy Garoppolo al suo fianco, ha debuttato in week 7, contro niente meno che i Kansas City Chiefs di bazooka Mahomes, completando 4 pass su 9 per 66 yards, 0 touchdown e 1 intercetto di benvenuto tra i big.