Domenica prossima, 25 settembre, andrò a Klagenfurt a vedere la finale della European League of football che vedrà di fronte i Vikings Vienna (10-2), neo arruolati della Lega, e gli Amburgo Sea Devils (11-1).
Questo campionato, al suo secondo anno di vita, e già in espansione a 12 squadre quest’anno rispetto alle 8 del primo, comincia ad avere peso nella struttura del futuro del football americano del vecchio continente.
Anche l’anno prossimo ci sarà un allargamento, almeno a 16 squadre, di paesi partecipanti compresi, come sappiamo bene, anche i Seamen Milano, che faranno il grande passo, e che saranno impegnati a breve nella combine e nei trayouts per selezionare i migliori giocatori italiani disponibili.
Già diversi giocatori italiani fanno parte dei Roster delle squadre ad esempio Alex Ferrari nei Tirolo Raiders, Giorgio Tavecchio Prati e Dondi con Barcellona, e Jordan Bouah, mattatore in campo con giocate super spettacolari durante tutto il campionato, proprio nei Vikings, e sempre più telefonate si spendono per chiamarne altri Italiani a partecipare a questa lega.
Sono già stato a vedere giocare i Raiders (8-4) in casa ad Innsbruck a Luglio, vincere contro i Campioni uscenti dei Frankfurt Galaxy (8-4), proprio la domenica dopo aver presenziato all’Italian Bowl di Bologna.
Devo dire che anche se Innsbruck è una piccola realtà rispetto ad altre tedesche della Lega, ho trovato un clima è una professionalità molto alta.
Certamente la serata che ha visto la laurearsi campioni IFL i Guelfi di Firenze, allo Stadio Dall’Ara di Bologna, ha avuto delle pecche, in particolar modo per quel che riguarda la ristorazione.
Così gli austriaci hanno avuto gioco facile il giorno dopo, a fare bella figura.
Essenziali, sia nella distribuzione di cibo e bevande che nella vendita di gadget ed anche troppo precisi nel rispettare gli orari di apertura e chiusura ma efficaci nel servire un pubblico praticamente dello stesso ordine di grandezza della finale italiana e con una buona qualità sia di servizio e di offerta.
Più importante però del cibo delle bevande, per noi è la qualità del gioco e dell’organizzazione del gioco.
Devo dire che avendo già visto alcune volte dal vivo i professionisti NFL un’idea di come si muovono loro ce l’ho e certamente anche se siamo ancora distanti, il livello e l’aria che si respira in European League of Football è già sulla buona strada per un prodotto professionale.
Sarà lo spirito d’oltralpe e teutonico ma quando si va da quelle parti si ha a che fare con professionisti cioè con giocatori che stanno lavorando, ai quali è richiesto un approccio aziendale alla partita.
Le squadre sono composte ovviamente al 100% da giocatori fatti e formati, con doti fisiche ed atletiche notevoli, che entrano in campo, per vincere e performare.
In Italia invece si capisce sempre che si ha a che fare con franchigie locali sia per l’atteggiamento di giocatori e dirigenti in campo, sia per quello dei tifosi sugli spalti.
Vedremo in futuro.
Veniamo ora alla finale.
L’impatto delle Austriache nella lega è stato altissimo, due su due in semifinale.
Una in finale. Menomale che gli Hamburg Sea Devils sono riusciti ad arrivare a giocarsi la seconda finale in due anni (persa di un soffio l’anno scorso), anche se non agilmente, altrimenti la figura della Germania sarebbe stata pessima, visto l’altra semifinalista era Barcellona (8-4), in una Lega che i tedeschi consideravano creatura propria e diretta concorrente alla German Football League, lega con notevele seguito di pubblico e di media, e che già rastrella talenti in tutta Europa, oltre naturalmente, agli import di livello (Silas Nacita ha giocato proprio lì prima delle sue imprese italiane).
Così i Sea Devils non possono permettersi di perdere la seconda Finale in due anni, perderebbero anche la faccia, e il loro rendimento di fine campionato li porta a bensperare, mentre i miei favoriti Vickins Vienna, anche se con ottime performance in campionato, verso la fine hanno mostrato qualche cedimento.
Il fattore “casa”, potrebbe spostare gli equilibri verso sud, in questa Lega che dopo aver adottato molti nomi di franchigie ex NFL Europe-World League, ed avvicinarli al nostro stivale, che vive ancora di un abbrivio da Campionato Europeo, ma che pian piano sta mostrando la corda rispetto alle squadre iscritte ai campionati ed al numero di giocatori partecipanti.
Milano dovrà fare un’enorme lavoro per restare al passo, visto anche le passate esperienze di incontri con le attuali partecipanti ELF. Ma i Seamen nonostante le sconfitte agli ultimi due Italianbowl ci hanno abituato ad una solidità societaria ed organizzativa invidiabile, e come bandiera in Europa spero abbiano comunque il sostegno del movimento ed anche dagli ex avversari e non solo dai suoi supporters.