Alessandro Taballione noto volto televisivo di Sky ha una fortissima passione per il football americano che lo ha portato all’incontro con il mondo del football in Italia. Lo abbiamo incontrato per una chiacchierata a tutto campo.
Ciao Alessandro presentati, per chi non ti conosce.
Io sono Alessandro Taballione 45 anni giornalista e appassionato di football americano, mi sono innamorato guardando i 49ers di Montana e Rice in televisione. Lo trovo uno sport estremamente intelligente a differenza di quanto si racconta la componente fisica, che sembra predominante, è solo una delle parti lo compongono. C’è la strategia, l’elaborazione tattica, la valutazione e conoscenza di se stessi e dell’avversario, tutte componenti che che vanno oltre il limite degli altri sport di squadra. Uno sport dove per eccellere devi avere una preparazione completa: fisica, mentale, tecnica. Sono tifosissimo dei Green Bay Peckers, mi ha sempre affascinato l’idea che una piccola città di 100.000 abitanti avesse uno stadio da 85.000 posti sempre pieno; l’azionariato popolare, l’idea che sia tutta la città a sostenere la squadra mi ha convinto che quello era il mio posto e quella la mia squadra. Ho visitato Green Bay, ho visto lo stadio, ho vissuto i giorni prima della partita, un’atmosfera unica.
Da li nasce la passione a tutto tondo per il football che si ha preso diverse strade, uno di questi è “Madden” il videogioco per eccellenza sul football americano. Sono stato uno dei primi a giocare nelle leghe statunitensi, quindi a svegliami a tutte le ore della notte per giocare contro gli americani, ma lo potevo fare ero giovane, poi ho esportato quell’esperienza in Italia fondando la prima Lega Italiana per Playstation.
Un’esperienza che ormai va avanti dal 2008, siamo arrivati al nostro quattordicesimo anno insieme, una lega che però non è legata solo al momento in cui si accende la Playstation ma è una vera community di gente appassionata di football con la voglia di stare insieme e che ha l’illusione di poter vincere un Super Bowl grazie ad un videogioco. Nel nostro gruppo ci sono stati, ci sono e ci saranno tanti players che giocano a football americano, qualcuno ha anche vinto degli scudetti, ma che giocano a Madden con lo stesso entusiasmo e la stessa adrenalina.
L’ultima declinazione di questa immensa passione per il nostro sport è l’arbitraggio. Sono un arbitro Junior che ha passato l’esame con il massimo dei voti e quindi domenica 6 marzo ho esordito in IFL nella partita tra Dolphins Ancona e Warriors Bologna ed è stata una grandissima emozione.
La cosa che accomuna tutti questi aspetti e l’emozione di poter vivere questo sport da dentro, con le sue regole, i sui principi la sportività. Come i “veri” giocatori che scendono in campo sia noi giocatori di Madden che noi arbitri ci prepariamo per tutta la settimana, pensando alla partita, non vedendo l’ora di scendere in campo per fare del nostro meglio.
La tua passione ti ha portato prima di tutto a giocare a Madden e poi ad entrare in contatto con il football italiano. Molto spesso gli appassionati di football americano seguono la NFL, giocano a Madden ma ignorano il football italiano. Raccontacelo.
Invece è stato proprio Madden a portarmi sui campi del football italiano. Infatti conoscendo molti giocatori con cui giocavo a Madden tipo: Christian Nobile, Domenico Carroli, Kevin Khay, Christian Campana e tanti altri. Da questa esperienza videoludica sono nati i rapporti umani che ancora adesso proseguono nel tempo, anche a smentire il luogo comune che un videogioco porta ad isolarsi. Se lo sai vivere nella maniera giusta, come un vero esports, un videogame unisce le persone, crea legami.
Questi rapporti mi hanno portato ad andare a vedere delle partite dei Seamen quando sono scesi a Roma e mi hanno instillato la curiosità di conoscere il football italiano. E’ stato amore a prima vista. Subito dopo ho iniziato a pensare a come poter dare un contributo a questo movimento. E la strada è stata quella di scendere in campo con la squadra degli arbitri. Perché di una squadra si tratta che ci mette tanto impegno tanta passione per lo sport.
Vedi il football italiano, prendi la decisione di fare qualcosa e poi?
Sono un giornalista e quindi ho cominciato a fare domande, ho trovato il corso per arbitri che partiva dopo poco tempo e mi sono iscritto. Ho avuto degli insegnanti fantastici, mi hanno accolto benissimo, la cosa che mi è piaciuta di più è stata proprio il desiderio di eccellere, nonostante siamo un movimento piccolo rispetto ad altri sport, c’è un forte desiderio di migliorare e questa filosofia si sposa perfettamente con il mio carattere che mi spinge all’impegno nella vita e nel lavoro. Lo scorso anno ho fatto la mia prima stagione da rookie sui campi del campionato di CIF9, passando dai campi più belli, come quello di Firenze, a quelli più polverosi. Ma su ogni campo c’era la stessa la stessa passione e la stessa voglia di fare bene sia dei giocatori che delle crew arbitrali.
Quando mi fermo un attimo a pensare che sono partito da una PS2 per giocare a Madden e sono arrivato ad arbitrare su un campo della IFL di football italiano capisco che c’è davvero qualcosa di speciale che unisce questi due mondi.
Quindi vi dico di più se volete giocare a Madden scrivetemi, contattatemi, perché la FIDAF è la prima federazione al mondo probabilmente che riconosce gli eplayers come veri e propri atleti. Stiamo organizzando un Campionato Italiano patrocinato dalla FIDAF. Io partecipo ad una lega, la Italian Madden League che gioca insieme da 14 anni, partite bellissime con un canale YouTube dove trasmettiamo tutte le partite, facciamo approfondimenti. Un modo per stare insieme per vivere il football a 360°. Questa esperienza è a disposizione della FIDAF. Da questa unione è nata la FIDAF LEAGUE, che organizzerà tutti i tornei federali, tornei di tesserati perché gli eplayers sono uguali a tutti gli altri tesserati FIDAF.
A proposito di questo, come mai la FIDAF ha deciso di riconoscere gli e-sport.
Perché ne ha riconosciuto il valore sportivo. La FIDAF ha aperto gli occhi e capito. Attualmente in molti sport più diffusi come il calcio e il basket ci sono veri trofei mondiali con giocatori professionistici che si affrontano in campionati o tornei. Le “Madden Series”, il torneo organizzato da EA Sport, ha un montepremi di circa 9 milioni di dollari a disposizione dei giocatori. Ti racconto un aneddoto: una volta, nelle mie prime stagioni nelle leghe americane, ho giocato contro un giocatore della NFL, infatti molti giocatori pro partecipano sotto mentite spoglie ai tornei, era Maurice Jones-Drew, RB dei Jacksonville Jaguars, ho perso.
Giocare ad alto livello a Madden è molto impegnativo ti devi preparare, ti devi allenare, devi conoscere il tuo avversario. Tutto quello che si fa nella preparazione della partita sul campo verde da gioco lo si fa anche nel videogioco, l’adrenalina è esattamente la stessa. Io ho avuto la fortuna nella mia esperienza di giocare e anche vincere dei “Madden Super Bowl” e vi assicuro che la sera prima non si dorme, il giorno della finale prima di accendere la Play hai lo stomaco chiuso perché senti l’emozione, senti l’adrenalina, senti la voglia di fare il meglio. Ti scordi che è un videogame, ti immergiti completamente, è qualcosa di incredibile.
In USA girano tanti soldi, tanti sponsor, qui in Italia vogliamo fare un passetto alla volta, ma soprattutto vogliamo introdurre la cultura del fatto che chi gioca ad un videogioco non risponde allo stereotipo del Nerd dello sfigato solitario ma l’eplayer fa una scelta, è una persona in gamba che si deve preparare e allenare e che soprattutto si diverte insieme a tante altre persone, che partecipa a comunità, crea legami. Il motto della nostra lega è: “le vittorie e le sconfitte passano, quello che rimane è il tempo passato insieme”.
Per questo vi invito a iscrivervi, a tesserarvi e a giocare con la FIDAF o giocare con la IML, perché è un’esperienza unica. I finalisti del torneo di Maddend della FIDAF giocheranno durante l’Italian Bowl davanti a tutto lo stadio su un maxischermo al centro del campo prima della partita, proprio a creare quel legame che c’è tra il football giocato sul campo e il football giocato sul videogioco.
Gli e-sports sono un modo per raggiungere un pubblico che, fino a questo momento, si sta disamorando agli sport tradizionali e riuscire a parlare con le giovani generazioni.
Tra breve troverete i link alla nostra pagina Facebook e al nostro Discord, piattaforma alla quale sono molto affezionati tutti i Gamer italiani americani, dove daremo tutte le informazioni per poter partecipare e potersi mettere in competizione, non solo sul campo da football ma anche sul campo di Madden. Un un campo più ampio, infatti possono partecipare tutti, non ci sono limiti di età o di sesso; abbiamo avuto anche tantissime ragazze, anzi invito tutte le ragazze che amano il football a prendere il pad in mano e venire a giocare. Basta amare il football, basta amare Madden, poi ce la giochiamo sul campo e vinca il migliore.
Quando è previsto il lancio di questi tornei?
Con la IML siamo già alla terza stagione, perché un altro aspetto fondamentale è il legame che si viene a creare con la squadra, si gioca in modalità Franchise con la costruzione delle squadre, come nella realtà c’è il draft, la free agency, le trade, dunque voi potete plasmare il vostro team a seconda del vostro piacere, potete andarvi a prendere i vostri giocatori preferiti, noi li chiamiamo i “pupilli” cioè quei giocatori che magari non sono conosciutissima ma che vi fanno impazzire, allora lo andate a prendere organizzando delle trade, oppure aspettare la data del draft.
Da aprile cercheremo di cominciare con i tornei FIDAF per arrivare all’Italian E-Bowl che incoronerà il Campione Italiano di Madden. Ovviamente dipenderà dal numero di tesserati ma l’importante è comiciare, meglio un passetto alla volta magari con un numero ristretto di giocatori ma che danno comunque la spinta iniziale per attrarre tutte le persone che amano il football, si partirà e non ci fermeremo più.
Durante il primo lockdown si è già tenuto il primo torneo patrocinato dalla FIDAF, fu un evento molto importante perchè in un momento dove non si poteva fare nulla, ne allenarsi, ne giocare; fu un modo per tenere unito l’ambiente. La FIDAF ebbe l’idea di permettere ai giocatori esprimersi sul campo virtuale, giocarono players di moltissime squadre italiane e io commentai la finale insieme a Manfredi Leone, ormai il mio gemello di football, con vincitore Tamsir Seck dei Giaguari Torino.
Quanti giocatori di squadre italiane sono attualmente già tesserati per questi tornei?
Non controllo da un po’ ma ci dovrebbero avere già una ventina di giocatori n tutta Italia, quindi ci sono già i numeri per per poter partire.
La passione è tanta, per esempio Tamsir Seck dei Giaguari è un vero drago, ha vinto i nostri primi due Super Bowl, è un giocatore fantastico e io l’ho portato nella IML ma è stato battuto da un ragazzo di Milano che non ha mai giocato a football americano, è un appassionato enorme di NFL e ha trovato la sua dimensione su Madden. Quando si incontrano ne vengono fuori dei match bellissimi, sembra di vedere una vera partita di football, una partita a scacchi mentale, dove ci sono mosse e contromosse, non una cosa ripetittva come sono alcuni videogiochi, una sfida tra due cervelli che puntano superarsi con la prossima mossa.
Entri in campo conoscendo il tuo avversario, sapendo che lo devi battere con una mossa in più, con una genialata. E questo livello lo vedi guardando la library del nostro canale YouTube dove sono salvate le partite. Le partite vengono trasmesse in diretta, abbiamo avuto partite con oltre 300 contatti, che per una lega di videogame è cosa enorme. Noi giochiamo a “sim” questa è la parola chiave, si gioca a simulation football. Abbiamo un regolamento, abbiamo una struttura, che porta chi gioca a giocare come se fosse un vero campionato di football con le regole del football con dei principi che sono condivisi e ti portano a divertirti nella maniera più bella possibile.
Invito tutti i followers e lettori di Tutto Football Magazine, che ringrazio per questo spazio, a seguirci su Italian Madden League ma soprattutto di tesserarsi con la FIDAF che cerca nuovi tesserati per allargare a dismisura questa questo divertimento.
Gli Esports si stanno organizzando anche a livello CONI?
Sì c’è in atto un lavoro più di politica, ci si sta lavorando e è un grandissimo sforzo culturale perché è molto difficile abbattere la barriera che c’è tra sport reale e sport digitale. Si sta ragionando, si sta capendo soprattutto che è un modo per dare linfa lo sport perché succede, spesso, che chi si appassiona all’esport poi trova la voglia di andare sul campo vero, di mettere il casco e paraspalle e provare il football. Un passo fondamentale, perché quando assaggi la competizione, l’adrenalina il football diventa quasi una “droga” di cui non può più fare a meno.
Una molla che ti porta al campo, a chiedere se c’è una società nei tuoi paraggi, nella tua città per poter provare l’esperienza del football. Il nostro progetto il progetto e questo: portare le persone dal campo di football agli esport ma soprattutto portare le persone giovani dagli esport al campo di football.
Sono veramente felice che la FIDAF abbia riconosciuto il valore degli esport, abbia creato una divisione e mi abbia ne abbia affidato il compito di far crescere questo movimento. Non è semplice, non mi arrendo perché come come sappiamo noi che giochiamo a football il successo si raggiunge un centimetro alla volta, un passo alla volta, una yard alla volta si va avanti fino alla meta.
Tu hai altri incarichi in Fidaf?
Sì faccio parte del gruppo comunicazione della FIDAF con tante altre validissime persone, le voglio citare tutte: Barbara, Luca, Edo, Manfredi, Nausicaa, Valentina. Diamo tutto per questo sport. è un settore all’avanguardia mi permetto di dire perché è capace di guardare lontano. Stiamo lavorando per far crescere in maniera importante questo nostro sport e una delle esperienze migliori è proprio lo “Streaming Lab”. Spesso le cose migliori nascono dalla necessità, dal bisogno di trasmettere le partite delle squadre italiane ma contenedo i costi. Quindi il lab nasce dalla voglia di mettere in campo le migliori competenze, perchè nel mondo del football ci sono tantissime competenze che devono essere valorizzate.
Cosa fa lo streaming lab?
Permette a tutte le squadre di avere degli strumenti teorici e pratici per fare uno streaming di livello, di qualità perché quello che trasmettiamo nel mondo della comunicazione è quello che siamo. Se noi facciamo vedere un ottimo prodotto comunichiamo qualcosa di positivo per il movimento. E farlo con i mezzi a disposizione, tutti siamo capaci di fare dei meravigliosi progetti che costano l’ira di Dio ma poi bisogna fare i conti con la realtà.
Lo scorso campionato è stato davvero un’esperienza esaltante, perché per esempio tutte le finali: Italian Bowl, Silver Bowl e Nine Bowl; sono state prodotte e messe in onda grazie alle forze e all’esperienza che era maturata all’interno dello streaming lab.
Abbiamo interagito con moltissime società, dando consigli, suggerimenti su attrezzature, inquadrature, modalità di trasmissione.
Ma questo è solo uno degli aspetti della comunicazione di FIDAF, per la prima volta esiste un piano di comunicazione organico che riguarda tutte le comunicazioni Social, abbiamo un rapporto molto più stretto con le società, con i quotidiani e la stampa tradizionale.
Proprio perché sappiamo che c’è tanta bellezza nel movimento da far emergere è stata fatta scelta di trasmettere la IFL su Eleven Sports. La Seconda Divisione e il CIF9 continueranno a trasmettere nei loro canali tradizionali e, se vorranno, ci sarà sempre a disposizione il canale della FIDAF dove potranno immettere i contenuti. Inoltre stiamo lavorando per allargare la visibilità di seconda e terza divisione su altre piattaforme e questo potrebbe essere un punto importantissimo.
Attraverso lo streaming lab molte società si sono attrezzate per poter tramettere meglio, attraverso le conoscenze che sono maturate e che abbiamo condiviso perchè all’interno del lab ci sono tantissimi professionisti che avevano solo bisogno di interconnettersi per potersi scambiare le informazioni necessarie a migliorare il proprio prodotto, così è avvenuto e così adesso andremo avanti.
Stiamo studiando un nuovo impianto grafico, una delle cose che siamo riusciti a fare l’anno scorso è dare una uniformità grafica a quasi tutte le partite che sono state trasmesse, dalla CIF9 alla I divisione. E quando vedi quella cosa li capisci subito che si tratta di football italiano e di footbal italiano trasmesso bene.
Come vedete la comunicazione c’è e sta lavorando molto, Streaming Lab continua e adesso ci concentreremo su II Divisione e CIF9 per cercare di dargli ancora più spazio e ancora più spinta, perché la spinta che arriva dal basso contribuisce a rendere ancora più bello anche il campionato di IFL.
Quindi qual è il tuo pensiero in merito alla scelta della IFL su Eleven Sport?
È una scelta azzeccatissima, perché la valorizzazione del prodotto passa dalla capacità di affermare che un prodotto vale e che deve essere messo sul mercato e lo abbiamo visto con la Finale degli Europei che appunto è stata trasmessa in streaming su una piattaforma a pagamento.
Quindi è una scelta molto ponderata e precisa che mira a creare valore, attualmente siamo i Campioni d’Europa, il movimento sta dando il meglio e quindi bisogna valorizzarlo. Ma è chiaro che a fronte di un investimento economico del genere va dato un prodotto di livello per questo la FIDAF ha puntato ad una produzione del “Game of the Week”, la partita principale della settimana, con degli standard di qualità assolutamente incontestabili. Io da uomo di comunicazione e di televisione sono il primo a pretendere che dal momento in cui si fa una scelta del genere ci sia un prodotto che vale altrimenti le due cose non stanno insieme.
Ci siamo trovati ad un bivio enorme: quello di seguire i media tradizionali o puntare sullo streaming che è un nuovo tipo di relazione.
Usare una piattaforma digitale, perché l’obiettivo del footbal italiano è allargare la base dell’interesse, l’engagement del pubblico, le persone che si appassionano al football. Secondo noi quesa è la strada giusta e io credo che la FIDAF dal Presidente in giù abbia fatto la scelta giusta nell’intraprendere questa strada, che adesso dovrà portare dei risultati grazie a tutto il lavoro preparatorio che è stato fatto nei mesi precedenti.
Ci siamo interrogati a lungo su quale era la strada migliore, quale era il tipo di produzione migliore per raggiungere i risultati con i mezzi che abbiamo, perchè bisogna sempre raggiungere il massimo possibile con le risorse a disposizione altrimenti si fa un salto nel vuoto.
Noi vogliamo che il football venga apprezzato sempre di più e sappiamo che bisogna farlo un passo alla volta ma questo e un passo fondamentale che va in una direzione chiara. Abbiamo scelto, secondo noi, la strada giusta e sopratutto abbiamo scelto gli interpreti giusti perchè le persone che produrranno le partite hanno un’esperienza lunghissima e sono a prova di bomba su qualsiasi aspetto e sono sicuro che tutte le altre società guarderanno a questo modello per raggiungerlo. Tutti noi guardiamo tantissime partite di football americano e ci rendiamo conto il piacere di guardare una partita trasmessa bene, raccontata bene. Quindi uno spettacolo da fare con i nostri mezzi ma avendo in mente che trasmettere bene fare un lavoro fatto bene fa bene al football, a tutto il football italiano dalla IFL al CIF9. Nella nostra visione c’è sempre uno scambio bidirezionale che parte dalla IFL e scende giù con la capacità di creare valore che si ripercuote su tutte le altre serie ma anche una spinta che arriva dal basso, con CIF9 e II Divisione con la loro visibilità, la loro luce, la loro qualità che pungolano la IFL a fare sempre meglio. Un circolo virtuoso che dobbiamo innestare e questa scelta lo fa nella maniera migliore.
Ultima domanda: l’Italia è Campione d’Europa, il rugby ha fatto dei sui successi a livello internazionale la molla per far crescere l’interesse per tutto il movimento, secondo te anche noi potremmo riuscire a fare lo stesso. Ci sono azioni in atto in questo senso?
Il football è più difficile da far capire, ma ha tutti i mezzi per sfondare e lo deve fare. Questo è il momento giusto, calcolando che usciamo da un momento particolare tra guerra e pandemia, anzi io mi levo il cappello nei riguardi del mondo del football che nonostante il covid ha resistito con le proprie forze nel momento di massima difficoltà è riuscito a tirare fuori il meglio.
Adesso si tratta di trasformare quella vittoria in Svezia in un volano per tutto il movimento, ma lo si può fare se si ha una visione chiara di quello che si vuole fare e la federazione sembra averla. Bisogna far uscire questo sport dalla nicchia di un popolo di appassionati che parla a noi stessi, mi piacerebbe che qualche giocatore andasse nelle scuole a sfidare i ragazzi, camp dentro i licei per trovare nuovi appassionati, spiegare la bellezza di questo sport, portare i Campioni d’Europa che sono simboli dentro la vita delle persone. Siamo tutti dilettanti poi dedichiamo una parte della vita al football per giocare, arbitrare, dirigere, allenare; in tutte le varie funzioni dobbiamo allargare uscire dalla nostra confort zone per andare, magari, all’interno di palestre o scuole realtà dove raccontare quanto è bello questo sport. Un movimento fatto di fatica, valori, impegno, tattica, studio, allenamento. Uno sport che insegna tantissimo, da tantissimo e in cambio chiede un grande impegno che viene semplice però quando ti rendo conto delle soddisfazioni che ti può dare. Dobbiamo essere in grado di spiegarlo con parole semplici a tante persone e poi raccogliere nel tempo il frutto di questo lavoro.
Grazie per lo spazio e vi aspetto nelle pagine della Italian Madden League e nei tornei di Madden della FIDAF.