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Benvenuti a Ten Points Lead, l’unica rubrica in attesa del vaccino.
- Warriors a riposo, in attesa della sfida più importante della stagione. Oltre al recupero fisico, fondamentale l’assenza della pizza di Dominos.
- I Seamen sono così forti che, se subiscono 30 punti, la cosa fa notizia. Oltremodo superiore a qualsiasi avversaria (italica), anche quando non è davanti mette comunque paura ai Panthers. Il campionato lo ha vinto a Gennaio e ve l’avevo detto: fidatevi di Mirenda, ragazzi. Non sbaglia mai, e se sbaglia (ultimo posto dei Ducks) è per il vostro bene.
- Sono ormai 3 partite di file che, come il divino, il più piccolo dei fratelli Fiammenghi distrugge le velleità avversarie nei ritorni di kickoff. E’ il messia, colui che ci porta la salvezza e al tempo stesso è l’immagine della nostra vita: proprio nelle situazioni in cui qualcosa dentro di noi viene reciso (o bucato da Sharsh), dalla radice può spuntare qualcosa di nuovo.
Per questo è di fondamentale importanza lasciare le radici nel terreno e proteggerle. In esse si cela la promessa che anche in noi possa sempre germogliare qualcosa di nuovo. E chiudere le partite sul nascere. Sia dunque lode.
3bis) Il ricambio generazionale dei ricevitori Seamen mi lascia sempre basito. Flores è un fenomeno e allo stesso tempo una pessima notizia per gli altri. Poi finalmente uno con l’81 che segna. Praticamente mai visto. - Rhinos Sharsh-dipendenti (impressionante, devastante e tanti altri aggettivi con ante), ma difensivamente quasi nulla. La linea non è in grado di mettere pressione, troppo impaurita di sbagliare tanto da immobilizzarsi. Siamo a 120 punti in due partite. Così facendo si finisce in fondo.
- Incredible la capacità che hanno i Guelfi di smarrirsi dentro se stessi. Non fai in tempo a definirli “maturi” che subito inciampa in un rovescio imprevedibile. E che rovescio: giubilati dai Ducks in totale emergenza difensiva, avversaria diretta per i playoff e alla quasi ultima chance. Le milizie di Redfield si sono viste a sprazzi e poteva anche bastare, non fosse che la difesa sembrava Valentina Nappi e o avete capito o state mentendo.
- Lo si dica, l’attacco Ducks è scomodo per tutti. Vilipeso per le prime partite, anche dal sottoscritto, ma con i protagonisti principali assenti, ora ha messo intorno ad Hazel e Casey Rinaldi (fenomeno), Biancalana (finalmente), Pozzebon (Luca Laurenti). E in un amen, dall’ultimo posto a terzi. Applausi.
- Sono finalmente tornati i Dolphins di un tempo. Perdenti sul campo, succubi di Belvederesi sui social. Era fallo, era espulsione. Eddaje.
- Lo dichiaro qua. Chi finirà terzo dopo la fase ad orologio non andrà ai playoff.
- Panthers belli e convincenti. C’è poco da dire, sono i veri contender anche perchè Hennessey sta mostrando una nuova solidità. E questo può solo far sperare sia per il campionato, sia per la nazionale. La triade Zahradka, Rescigno e Hennessey è una vera manna per il Blue Team e quanto sarebbe bello far piangere un po’ i francesi grazie a loro. Che bel sogno.
9 bis) In quel tempo, Alinovi prese il pallone (e una gran botta), spezzo i guanti, li diede ai suoi discepoli e disse: “Io esisto. E poichè IO esisto, gli atei vivono intimamente nel torto.
9tris) Non c’entra niente, ma Rescigno è uguale ad Alessio Romagnoli, anche lui bazzicante nel milanese. Nota di colore. Forza Milan. - Giovanni Ganci è bravissimo. Pure troppo. Sabato è andato in depressione perchè non si ricordava bene quanti TD avesse lanciato Luke Zahradka (vi prego basta chiamarlo Lo Zar) nel 2019. Ganci è un enciclopedico che rasenta quasi il nerd. Secondo me parla sempre di football. Ma proprio sempre. Me lo immagino, a cena con Uma Thurman, mentre lei gli prende la mano e lo guarda con aria lasciva. E lui, abbassando la testa: “Sai, questo tuo gesto mi ricorda quando Vergani, alle semifinali contro i marinai nel 2015, fece due pancake uno dopo l’altro”.
E a quel punto la Thurman, continuando a sorridere, sguaina la spada di Hattori Hanzo.
E fa una strage.